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Asteraceae

FAMIGLIA ASTERACEAE

Si tratta della Famiglia - distribuita in tutto il globo - con il più alto numeri di specie nel mondo (oltre 23.000), e fra le più evolute; le circa 700 presenti in Italia sono erbacee annue, bienni o perenni (altrove anche arboree e succulente), alcune sono laticifere. Hanno foglie prive di stipole, per lo più spiralate, a volte opposte; i fiori sono generalmente ermafroditi, piccoli e riuniti in capolini più o meno numerosi, circondati da brattee, a volte spinose, disposte in 1 o più ranghi; i fiori sono inseriti sul ricettacolo (ingrossamento terminale del peduncolo) e sono di due tipologie in base dell'aspetto della corolla: tubulosi (parte tubulare terminata da 5 dentelli) e ligulati (con la parte tubulare prolungata in alto in una ligula nastriforme). Le specie che possiedono fiori tubulosi appartengono alla sottofamiglia delle Tubuliflore (prive di latice), a loro volta si distinguono per avere solo fiori tubulosi o per avere fiori tubulosi al centro (disco) e ligulati alla periferia (raggio); le specie che possiedono solo fiori ligulati appartengono alla sottofamiglia delle Liguliflore (spesso con presenza di latice). Il frutto è rappresentato da un achenio che può essere dotato di un pappo (appendice di peli o filamenti piumosi) che favorisce la dispersione tramite il vento.

Achillea millefolium L.

Achillea millefolium L. (Millefoglio), presente al Bargo, le infiorescenze.

Il genere Achillea è costituito da specie erbacee (a volte sufruticose) perenni appartenenti alla sottofamiglia delle Tubuliflorae: fiori tubulosi gialli e ligulati bianchi, gialli o rosei a lembo suborbicolare; il ricettacolo, per lo più piano, è munito di scaglie; gli acheni sono per lo più compressi e senza coste.

A. millefolium è pianta abbastanza robusta, a fusto eretto ed alta fino a 70 cm; è caratterizzata da foglioline finemente divise dotate di una rachide di 0,6-1,2 mm, le basali larghe 1,5-3 cm e dall’infiorescenza, a corimbo terminale, densa e costituita da piccoli capolini a fiori ligulati alla periferia (bianchi o più raramente rosati) e tubulosi al centro (gialli).

Achillea roseoalba Ehrend. (gr. Millefolium)

Achillea roseoalba Ehrend. (gr. Millefolium) ( Millefoglio bianco-roseo), presente alle Cascine, la parte superiore della pianta.

A. roseoalba: questa graziosa specie (assai simile alla precedente, se ne distingue soprattutto per il fusto più gracile, le foglie basali larghe 1-2 cm e le ligule quasi sempre rosate) l'abbiamo trovata solamente e in un esiguo numero di piante in un prato presso la Filimortula alle Cascine.

Andryala integrifolia L.

Andryala integrifolia L. (Lanutella comune), presente alle Cascine e Bargo, la parte epigea della pianta.

Pianta annuale, a fusto eretto e ramoso, alta fino a 70 cm; è ricoperta completamente da un feltro di peli semplici e soprattutto sul peduncolo e sull’involucro vi si trovano anche peli ghiandolosi; ha foglie cauline lanceolate, intere e sessili e le inferiori spatolate, dentate o sinuate e attenuate alla base; i fiori gialli sono riuniti in capolini terminali disposti a corimbo; gli acheni, di circa 2 mm, sono bruni e dotati di pappo.  Le foglie basali sono commestibili, ma generalmente si consumano dopo cottura in acqua perché pelose e spesso miste a quelle di altre erbe.

Anthemis arvensis L.

Anthemis arvensis L. (Camomilla bastarda), in passato segnalata da Maugini (1946) al Bargo, fiori e foglie.

Assomiglia morfologicamente alla camomilla e vegeta analogamente nei prati e nei campi: però si distingue con facilità perché non sprigiona il caratteristico profumo. Ha fusti eretti o ascendenti, ramificati, alti 10-50 cm; le foglie, amplessicauli, sono 2-pennatosette a segmenti lineari; i capolini (fiori ligulati bianchi all’esterno e tubulosi gialli all’interno) sono riuniti in capolini terminali di circa 2 cm di diametro, con involucro a lacinie largamente scariose in alto.  Non è stata da noi ritrovata né al Bargo (dove era stata segnalata da Maugini nel suo lavoro), né alle Cascine.

Arctium minus (Hill) Bernh.

Arctium minus (Hill) Bernh. ( Bardana minore), presente alle Cascine, parte superiore della pianta con capolini.

Un po’ tutte le specie di questo genere erano già nell’antichità considerate erbe medicinali; le foglie essiccate e sminuzzate di queste piante sembrano avere un buon effetto antipruriginoso sulla cute. Il loro habitat naturale è il bosco. E' specie bienne, alta 50-150 cm, pelosa, a foglie inferiori grandi, ovali-cordiformi, picciolate e glabre di sopra; fiori violacei in capolini subsferici, brevemente peduncolati, di 1-2 cm, con ricettacolo irto di scaglie lesiniformi, spesso arrossate in alto; l'involucro è glabro o poco ragnateloso.

Artemisia annua L. 

Artemisia annua L. (a)

Artemisia annua L. ( Assenzio annuale), presente alle Cascine, infiorescenze e (a) particolare della foglia.

Il genere Artemisia è costituito da piante legnose alla base e da erbacee perenni o annuali, tutte caratterizzate da un più o meno intenso aroma, non sempre piacevole; hanno foglie alterne, 1-2-3-pennatopartite, per lo più con faccia superiore verde e l'inferiore bianco-tomentosa; i fiori sono tutti tubulosi e riuniti in capolini subsferici piccoli che si aggregano in in racemi terminali. Questo genere deriva la denominazione dalla mitologica Artemide, dea della caccia (la Diana latina).

A. annua è specie erbacea assai ramificata, annuale e fortemente aromatica; è alta da 50 a 150 cm; le foglie, verdi su ambedue le facce, sono lunghe 3-4 cm e 2-3 pennatosette a segmenti terminali sottili; i fiori, di 1,5 mm, sono gialli e riuniti in numerosi capolini penduli. E' pianta esotica invasiva di origine eurasiatica, che tende ad espandersi  eccessivamente nell’ambiente di crescita (soprattutto incolti erbosi) a scapito delle piante indigene. Artemisia verlotiorum Lamotte

Artemisia verlotiorum Lamotte (Amarella dei frattelli Verlot), presente alle Cascine e al Bargo, parte epigea della pianta.

A. verlotorum è specie esotica, proveniente dall’Asia orientale, particolarmente invasiva: ha quasi soppiantato in Italia la specie indigena A. vulgaris (la successiva), con la quale condivide analoghe esigenze ecologiche. E’ fortemente aromatica, con fusto eretto e assai ramificato, alto fino a 2 m; la radice è dotata  di stoloni orizzontali striscianti; le foglie (verdi di sopra e bianco-tomentose di sotto) sono larghe 4-6 mm e hanno segmenti interi; i capolini sono per lo più arrossati e riuniti in pannocchia unilaterale e stretta.

Artemisia vulgaris L.

Artemisia vulgaris L. (Assenzio selvatico), presente alle Cascine, particolare dell’infiorescenza a capolini.

A. vulgaris è specie autoctona, di aspetto simile a verlotorum: si distingue da essa con una certa difficoltà: la nostra è pianta cespitosa, con radice principale breve e ad andamento obliquo, i segmenti di I° ordine delle foglie superiori sono inciso-dentati e i capolini generalmente non sono arrossati e formano un'ampia pannocchia non unilaterale; inizia inoltre a fiorire un po’ più precocemente (già a luglio). Le artemisie sono costituenti indispensabili del vino liquoroso denominato vermut e creato in Piemonte nel 1786 da Antonio Benedetto Carpano.

Bellis annua L.

Bellis annua L. ( Pratolina annuale), un tempo presente al Bargo e segnalata da Maugini (1946), la pianta epigea.

Il genere Bellis deriva il nome dal latino per la particolare bellezza dei fiori delle sue specie. E' costituito da erbacee perenni o annuali, caratterizzate da fusto eretto, foglie per lo più spatolate e quasi sempre solo basali; capolini terminali e solitari, formati da fiori ligulati esterni disposti su un solo rango e fiori tubulosi interni e gialli, con involucro a segmenti disuguali e disposti su due ranghi e ricettacolo conico e privo di scaglie. Le tre specie congeneri, almeno un tempo tutte presenti nei nostri due territori, si distinguono, a parte le dimensioni crescenti - da annua, a perennis, a sylvestris - di capolini e fusti, anche e soprattutto per le foglie: in annua sono presenti anche sul fusto in basso (nelle altre due specie vi sono solo foglie basali) ed il lembo in alto è crenulato-dentato.

B. annua non è stata da noi ritrovata al Bargo dove era stata segnalata da Maugini (1946).

Bellis perennis L.

Bellis perennis L. (Margherita, Pratolina), presente alle Cascine e al Bargo, pianta epigea.

B. perennis è la classica Margherita che praticamente fiorisce quasi tutto l’anno. Ha foglie solo basali e lembo che si restringe nettamente in un picciolo prima di inserirsi alla base dei fusti afilli, inoltre il diamero del capolino si aggira sui 2 cm. E’ specie commestibile.

Bellis sylvestris Cirillo  Bellis sylvestris Cirillo (a)

Bellis sylvestris Cirillo (Pratolina d’autunno), presente al Bargo, pianta epigea e (a) capolini.

B. sylvestris fiorisce in autunno e normalmente è pianta in toto più grande delle precedenti. Le foglie, solo basali, si restringono insensibilmente in un picciolo prima di inserirsi alla base dei fusti; il diametro del capolino si aggira sui 3-4 cm; le squame dell'involucro sono acute; più frequentemente di B. perennis presenta arrossamento della faccia inferiore dei fiori ligulati.

Bidens frondosa L.  Bidens frondosa L. (a)

Bidens frondosa L. (Forbicina peduncolata), presente alle Cascine, la pianta epigea.

Pianta originaria del Nord-America che è divenuta fortemente invasiva nei terreni umidi della nostra regione. E' un'erbacea annuale, alta 30-150 cm, con fiori solo tubulosi gialli e che si caratterizza per le foglie superiori divise in tre segmenti lanceolati, di cui il centrale è portato da un peduncolo allungato (anche fino alla metà della lamina), per i capolini con involucro a squame brevi e non raggianti e il frutto, un achenio appiattito, bruno-nerastro ad apice concavo a 2 reste.

Calendula arvensis (Vaill.) L.

Calendula arvensis (Vaill.) L. (Fiorrancio, Calendula dei campi), presente alle Cascine e al Bargo, la pianta epigea.

Pianta comune nei prati, campi ed incolti; fiorisce quasi tutto l’anno. Erbacea annuale a fusto ascendente o eretto e ramoso, alta 10-40 cm; ha foglie oblungo-lanceolate, dentellate e sessili (o abbraccianti); i fiori esterni raggiati ligualti e gli interni tubulosi, di colore giallo-aranciato, sono riuniti in capolini terminali numerosi di 2-3 cm di diametro; acheni di tre forme: gli esterni rostrati, i medi a forma di barchetta e gli interni anulari. E’ specie medicinale con azione antiflogistica, astringente, detergente ecc. Ottima in pomata sulla cute come emolliente ed inoltre per il trattamento di punture di insetti e meduse. E’ considerata lo zafferano dei poveri, in quanto i suoi capolini possono essere adoperati nella preparazione di risotti quando non ci si può permettere la pregiata spezia.

Carduus nutans L. subsp. nutans

Carduus nutans L. subsp. nutans (Cardo rosso), presente al Bargo, capolino con farfalle (Aporia crataegi).

Il genere Cardus è costituito da piante erbacee perenni (in maggioranza) o annue, per lo più spinose, a foglie sessili ed alterne quasi sempre divise; i fiori, ermafroditi, sono tutti tubulosi (spesso violacei) e riuniti in capolini di dimensioni variabili, con involucro a diverse serie di squame spinose e ricettacolo con pagliette o setole; il frutto è un achenio con pappo di setole semplici. Si distingue dall'affine genere Cirsium soprattutto per le setole del pappo dentellate, scabre e non piumose.

C. nutans si caratterizza per l'altezza che può raggiungere il metro, i capolini, solitari, abbastanza grandi (fino a 5 cm di diametro) e quasi sempre reclinati, le squame dell'involucro (emisferico o ovato) largamente lanceolate (2-4 mm) ed acuminate. Ha foglie assai spinose e non o poco ragantelose.

Carduus pycnocephalus L.

Carduus pycnocephalus L. (Cardo saettone), presente al  Bargo, capolini terminali.

C. pycnocephalus è pianta annuale o bienne, alta da 20 a più di 100 cm e presenta un fusto alato (ad ali interrotte) e spinoso, con i capolini più piccoli della specie precedente (1,5-2 cm di diametro), di forma ovoide-oblunga, solitari o aggregati in 2-3, con involucro a squame ghiandolose e fortemente arcuate in fuori.

Centaurea nigrescens Willd.

Centaurea nigrescens Willd. ( Fiordaliso nerastro), presente alle Cascine e al Bargo, capolini.

Il nome del genere Centaurea è riferito al Centauro Chirone, secondo la leggenda esperto erborista e maestro di Esculapio (dio della Medicina). Si tratta di un'erbacea perenne, a fusto eretto e ramoso, alta  40-100 cm; le foglie, alterne, hanno lamina oblungo-lanceolata e a volte sono dentellate al margine; i fiori tubulosi son purpurei, più chiari al centro, e riuniti in piccoli capolini di circa 1 cm, con involucro a squame con appendice nerastra in alto (uno dei caratteri distintivi con le specie congeneri) e a 6-8 frange per lato.

Chondrilla juncea L.

Chondrilla juncea L. (Lattugaccio comune), presente al Bargo, i piccoli capolini sui fusti sottili.

Pianta erbacea bienne o perenne, abbastanza alta (da 40 a 100 cm) con foglie inferiori roncinate o incise e le superiori intere, fusti giunchiformi e capolini piccoli e numerosi, ad involucro cilindrico di 3 x 8 mm e costituiti da 6-12 fiori ligulati gialli; acheni a forma di barchetta con becco sottile e pappo bianco.

Cichorium intybus L.

Cichorium intybus L. (Cicoria selvatica), presente alle Cascine e al Bargo, i capolini in fiore.

Si riconosce abbastanza facilmente fra le altre erbe quando sono presenti i fiori a grandi ligule di colore blu. E’ la progenitrice delle numerose varietà orticole di cicoria. Le sue foglie basali giovanili rappresentano uno dei radicchi selvatici più ricercati. E' specie erbacea perenne a fusto eretto (a volte prostrato) e ramoso, alta 20-120 cm; ha foglie di forma variabile, più o meno profondamente divise e che in alto si fanno intere e abbraccianti; i capolini del diametro d 2-3 cm sono numerosi, peduncolati o sessili; gli acheni, di circa 2,5 mm, mostrano un pappo a coroncina di piccoli segmenti ottusi.

Cirsium arvense (L.) Scop.

Cirsium arvense (L.) Scop. (Scardaccione), presente alle Cascine, capolini.

Il genere Cirsium (dal greco cirsium = "varice" : si riteneva che queste piante fossero in grado di curare la sindrome varicosa) è costituito da piante erbacee annue o perenni, quasi sempre spinose e a fiori esclusivamente tubulosi; sono molto simili a quelle appartenenti al genere Carduus (vedi): ne differiscono soprattutto per gli acheni con pappo di peli piumosi, inoltre spesso i fiori periferici dei capolini sono sterili.

C. arvense si incontra nei campi, lungo le strade o a margine dei boschi. Rispetto alle specie congeneri ha capolini numerosi, piuttosto piccoli (inferiori a 2 cm di diametro) e riuniti in infiorescenze corimbiformi. Ha radice rizomatosa, fusto eretto, non alato e glabro, alto da 50 a 150 cm; le foglie cauline sono sessili e non o poco decorrenti, oblungo-lanceolate, al margine ciliato spinose; i fiori sono porporini.

Cirsium vulgare (Savi) Ten.

Cirsium vulgare (Savi) Ten. (Cardo asinino), presente alle Cascine e al Bargo, parte superiore della pianta con capolini.

Si incontra in ambienti simili alla precedente. E' un'erbacea bienne, a fusto con alati spinose, eretto e ramoso , alto 30-80 cm; le foglie sono lungamente decorrenti e pennatopartite con segmenti spinosi; ha capolini più grandi della specie precedente (4-5 cm di diametro), ovoidi, subsessili, meno numerosi, per lo più ricoperti da un feltro di peli biancastri e con involucro a squame che si attenuano insensibilmente in una punta pungente.

coleost. fi

col- fog

Coleostephus myconis (L.) Cass. (Margheritona gialla), presente alle Cascine e al Bargo, fiore e (a) fusto e foglie (foto di B. Pierini).

Il nome scientifico di questa bella e abbastanza comune margheritona gialla, deriva dal greco, coleos fodero e stephos corona: corona di foderi (allusione al fatto che gli stami sono ricoperti, ovvero foderati); l’epiteto myconis deriva invece dall’isola greca Mikonos dove si riteneva fosse particolarmente comune. E' specie annuale, a fusto eretto, alta da 20 a 50 cm; le foglie, dentato-crenulate, o seghettate (non profondamente), sono semiabbraccianti e di forma obovale-spatulata, le superiori ridotte e oblunghe; i fiori gialli (i periferici lingulati e i centrali tubulosi) sono riuniti in capolini solitari e terminali, del diametro di 2-3 cm; gli acheni sono incurvati, quelli del raggio sormontati da una corona tubulosa grande (e sono sterili), quelli del disco da una corona più piccola con frange all'apice (e sono fertili). Simile alla nostra specie è Glebionis segetum che però ha foglie più profondamente dentate e acheni senza corona.

Cota altissima (L.) J. Gay

Cota altissima (L.) J. Gay (Camomilla bruciaocchi), presente alle Cascine, capolini e foglie superiori.

Il genere Cota è costituito soprattutto da piante erbacee annue o perenni ed è molto simile al genere Anthemis, dal quale si distingue per il ricettacolo che alla fioritura rimane emisferico e per gli acheni che si presentano compressi dorso-ventralmente. Hanno fiori tubulosi interni e ligulati (gialli, bianchi o a volte mancanti) alla periferia, riuniti in capolini solitari o non.

C. altissima è pianta annuale alta fino a 1 m ("altissima" fra le specie del suo genere) a foglie bi- o tri-pennatopartite a segmenti sottili e terminanti in una punta; i capolini hanno i fiori del disco gialli e i fiori ligulati periferici bianchi; il peduncolo fiorale è ispessito sotto il capolino e le pagliette del ricettacolo hanno un lungo mucrone.

Cota tinctoria (L.) J. Gay

Cota tinctoria (L.) J. Gay (Camomilla dei tintori), presente alle Cascine, la pianta epigea.

C. tinctoria è specie perenne, alta 30-60 cm, a foglie profondamente pennatipartite a segmenti terminali sottili e oblunghi, con capolini a fiori del disco, tubulosi, e del raggio, ligulati, gialli; questi ultimi sono abbastanza brevi e non soprassano la lunghezza dell'involucro. I fiori contengono flavonoidi che tingono i tessuti di giallo; per scopo tintorio è stata utilizzata soprattutto nei paesi anglosassoni, nel resto d’Europa le venivano preferite altre piante dal colore più vivo e stabile come Reseda luteola e Serratula tinctoria (pur esse presenti nei nostri territori). 

Crepis bursifolia L.  Crepis bursifolia L. (a)

Crepis bursifolia L. (Radicchiella tirrenica), presente alle Cascine, capolini prima dell’antesi e (a) foglie basali.

Il genere Crepis è costituito da piante erbacee annuali o perenni, a fusti per lo più semplici e ramosi, foglie basali e cauline da subintere a più o meno divise, infiorescenza a uno o più capolini con solo fiori ligulati e involucro a segmenti ineguali ed embricati; gli acheni hanno forma cilindrica o fusiforme, spesso ristretti in alto in un becco e con presenza di un pappo (appendice piumosa) bianco o arrossato.

C. bursifolia è un'erbacea perenne, alta 10-30 cm, a fusto eretto o ascendente che si caratterizza per le foglie profondamente pennatopartite in 5-10 segmenti opposti e bordati di denti cartilaginei di colore bianco puro; inoltre i capolini sono eretti prima dell’antesi, brattee interne dell’involucro in numero di 8, involucro di circa i cm di diametro ed acheni di 5-7 mm con becco lungo due volte il corpo.

Crepis foetida L. subsp. rhoeadifolia (M. Bieb.) Čelak.

Crepis foetida L. subsp. rhoeadifolia (M. Bieb.) Čelak. (Radicchiella a foglie di papavero), presente alle Cascine, pianta essiccata.

C. foetida è entità ad odore sgradevole; la subspecie rhoedifolia (M. Bieb.) Čelak. (ritrovata alle Cascine) appare in espansione in Toscana. E' un'erbacea annuale o bienne, a fusto eretto o ascendente e ramoso, alta 10-50 cm; ha foglie basali pennato-partite, pubescenti-ispide, di forma oblungo-lanceolata, con le cauline ridotte; i capolini (diametro 10-12 mm) sono numerosi ed hanno l'involucro ghiandoloso; gli acheni sono di due tipologie: gli esterni quasi senza becco e gli interni con becco lungo 1,5-2 volte il corpo. La sottospecie in questione si caratterizza per le brattee del capolino con numerosi peli lanosi e rigidi e assenza o quasi di peli ghiandolari. Inoltre la pianta è più robusta e con capolini maggiori della sottospecie nominale.

Crepis leontodontoides All.

Crepis leontodontoides All. (Radicchiella italica), presente al Bargo, pianta epigea.

C. leontodontoides è abbastanza comune da noi; vegeta soprattutto in ambienti boschivi chiari e in cespuglieti. E' pianta erbacea perenne, alta 10-50 cm, glabra o poco pelosa, a fusto gracile e alto fino a 50 cm, ha foglie allungate, pennato-lobate a lobi triangolari e acuti; i capolini sono larghi circa 1 cm, numerosi e ad involucro cilindrico; gli acheni di circa 4-5 mm hanno per lo più il becco lungo 1/3 del corpo.

Crepis neglecta L.

Crepis neglecta L. (Radicchiella minore), presente alle Cascine, capolini (foto di B. Pierini)

C. neglecta, insieme a Crepis capillaris, si caratterizza, rispetto alle altre specie congeneri, per i capolini numerosi e di assai piccole dimensioni (6-8 mm di diametro); C. neglecta è specie annuale, alta 20-50 cm, a fusto già ramificato dal basso; le foglie sono ispide, le basali in rosetta intere, dentate o divise, le cauline ridotte, a lembo intero e denti basali acuti-triangolari. Negletta si distingue da capillaris per i capolini penduli prima della fioritura e per il ricettacolo ciliato. 

Crepis pulchra L. Crepis pulchra L. (a)

Crepis pulchra L. (Radicchiella elegante), presente alle Cascine e al Bargo, pianta intera e (a) particolare dei capolini.

Fra le specie congeneri C. pulchra appare effettivamente la specie più elegante e carina, come suggerisce il nome volgare e quello latino (pulcra ovvero bella). E' pianta erbacea annua, a fusto eretto e ramificato, pubescente-vischiosa in basso e alta 30-100 cm; le foglie superiori sono sessili e lanceolate, le altre hanno forma spatolata e si presentano dentate o pennatopartite; ha capolini piccoli (1,5 cm circa), ma non molto numerosi, composti da pochi fiori ligulati giallo-solferino e con ricettacolo glabro; inoltre le squame esterne dell'involucro, ovali, sono assai più piccole delle altre e gli acheni più esterni sono privi di pappo.

Crepis sancta (L.) Babc. subsp. nemausensis (P. Fourn.) Babc.

Crepis sancta (L.) Babc. subsp. nemausensis (P. Fourn.) Babc. (Radicchiella di Nimes), presente alle Cascine e al Bargo, pianta epigea.

C. sancta è specie esotico-invasiva di origine mediterraneo-turanica; è stata segnalata in Toscana per la prima volta nel 1882 presso Livorno, da allora è divenuta una delle erbe più comuni del nostro territorio. E' un'erbacea annuale, a fusto eretto e già ramoso dal basso, alta 5-40 cm; mentre le foglie cauline sono ridotte praticamente a squame, le basali sono spatolate e più o meno profondamente incise al margine; l'infiorescenza è a corimbo e costituita da 2-10 capolini a fiori tutti ligulati gialli (spesso arrossati all’estero) e le brattee dell'involucro  presentano peli rigidi; gli acheni hanno duplice aspetto: gli interni senza ali e i periferici con 3 ali di ampiezza variabile. La subsp. nemausensis ha capolini più grandi e gli acheni presentano agli angoli esterni larghe ali.

Crepis setosa Haller

Crepis setosa Haller (Radicchiella pelosa), presente alle Cascine e al Bargo, parte superiore della pianta.

Tutta la parte area di C. setosa è caratterizzata da una fitta pubescenza setosa. Si incontra abbastanza comunemente in luoghi erbosi sia coltivati che incolti. E' specie erbacea annua, a fusto eretto e ramoso dal basso, alta 20-80 cm; le foglie inferiori si presentano a lamina oblungo-lanceolata, dentata o più profondamente incisa, le superiori lanceolate triangolari, intere, con alcune lacinie bilaterali in basso, abbraccianti con orecchiette acute; i capolini sull'involucro di 8-10 mm presentano peli giallastri; gli acheni hanno pappo bianco che supera appena, a maturità, le lacinie involucrali; il ricettacolo è glabro.

Crepis vesicaria L. subsp. vesicaria

Crepis vesicaria L. subsp. vesicaria (Radicchiella vescicosa),presente alle Cascine e al Bargo, parte superiore della pianta.

C. vesicaria è pianta erbacea, annua o bienne, abbastanza robusta (alta fino a 80 cm), eretta e per lo più assai pelosa; i capolini sono abbastanza grandi (ca 2 cm di diametro) con fiori ligulati gialli; caratteristiche sono le brattee esterne dell’involucro rigonfie a vescica (da cui il nome specifico) e membranose sul bordo. Le foglie basali (da lobate a pennatosette) sono molto ricercate da chi ama i radicchi selvatici e c'è chi utilizza i capolini, prima dell'apertura e circondati dalle brattee, a mo' di capperi sottaceto.

Dittrichia graveolens (L.) Greuter  Dittrichia graveolens (L.) Greuter (a)

Dittrichia graveolens (L.) Greuter (Inula puzzolente), presente alle Cascine, la pianta e (a) particolare superiore dell'infiorescenza.

Il genere Dittrichia è costituito soprattutto da piante erbacee annuali o perenni, a foglie intere e alterne, fiori gialli, ligulati esterni (femminili) e tubulosi interni (ermafroditi), riuniti in capolini a ricettacolo nudo e involucro emisferico a lacinie embricate. E' simile al genere Inula dal quale si distingue soprattutto per il pappo degli acheni che in basso è saldato a formare una specie di corona dentata.

D. graveolens, erbacea annuale, pubescente-ghiandolosa e alta 20-60 cm, emana odore sgradevole (graveolens); dal fusto eretto si dipartono diversi rami laterali patenti su cui si inseriscono numerosi piccoli capolini (inferiori al cm) a fiori ligulati lunghi circa come l'involucro; le foglie sono lineari; gli acheni sono lunghi 1-2 mm. Un tempo era utilizzata contro il morso della vipera.

Dittrichia viscosa (L.) Greuter subsp. viscosa  Dittrichia viscosa (L.) Greuter subsp. viscosa (a)

Dittrichia viscosa (L.) Greuter subsp. viscosa (Inula vischiosa), presente alle Cascine e al Bargo, particolare (Foto B. Pierini) e pianta epigea intera.

D. viscosa, erbacea perenne, è alta 50-100 cm e inizia a fiorire alla fine dell’estate; è assai comune da noi e si presenta eretta, molto fogliosa (foglie sessili, a lamina lanceolata e acutamente dentellata) e a capolini più grandi della precedente (10-15 mm) riuniti in una ricca pannocchia; è pianta aromatica e vischiosa per le numerose ghiandole presenti soprattutto sulle foglie.

erig

Erigeron bonariensis L. (Saeppola di Buenos Aires), presente alle Cascine e al Bargo, capolini.

Il genere Erigeron è costituito da piante erbacee annuali o perenni: ha foglie lanceolate o oblanceolate, basali e cauline (sessili e alterne), i capolini sono solitari o riuniti in corimbo, con involucro a squame embricate in 2 ranghi, ricettacolo alveolato e fiori tubulosi al centro e ligulati (stretti e in più serie e a volte assenti) alla periferia. E' simile al genere Aster che però ha ligule (non sempre presenti) mai gialle e più larghe e squame dell'involucro in più di 2 ranghi.

E. bonariensis è specie esotica e invasiva, proveniente dall’America (come dice anche il nome specifico: di Buenos Aires), che da noi è molto comune in aree erbose coltivate ed incolte, ma anche in città sui marciapiedi ecc.. Erbacea annuale, alta 10-60 cm, a fusto eretto molto foglioso (foglie lineari-allungate, a una sola nervatura) con numerosi, piccoli capolini (5-10 mm) in pannocchia corimbosa all’apice dei rametti. I capolini non presentano ligule periferiche, al contrario della specie successiva, ma solo fiori tubulosi bianco-giallastri col pappo che tende a maturità al giallo-rossastro.

 

Erigeron canadensis Erigeron canadensis (a)

Erigeron canadensis (Saeppola del Canada), presente alle Cascine e al Bargo, foglie basali e (a) infiorescenza.

E. canadensis è simile alla specie precedente (si distingue per le dimensioni maggiori, è alta 40-150 cm, e i fiori periferici del capolino hanno ligule bianche evidenti) ed ugualmente comune e invasiva. Pur essendo commestibile non è utilizzata a fini alimentari perché di sapore ingrato ed inoltre per la pelosità delle foglie; ha invece un certo utilizzo in campo fitoterapico per le sue proprietà antalgiche ed antiinfiammatorie.

Eupatorium cannabinum L.

Eupatorium cannabinum L. (Canapa acquatica), presente alle Cascine e al Bargo, infiorescenze e foglie superiori.

E' pianta erbacea perenne, alta fino ad oltre 1 m, a fusto eretto e ramoso; ha foglie opposte a 3-4 segmenti lanceolati, dentellati e picciolati; i fiori, tutti tubulosi e porporini, sono posti su capolini piccoli e numerosi a formare infiorescenze terminali dense a corimbo. Vegetano in ambienti umidi e freschi. Le vengono riconosciute proprietà fitoterapiche lassative, diuretiche, febbrifughe ecc..

Filago pyramidata L.

Filago pyramidata L. (Bambagia spatolata), presente alle Cascine e al Bargo, infiorescenze.

Fra le piccole piante di questo genere, caratterizzate da fusti sottili e fogliosi e capolini serrati e lanosi, la pyramidata (non facilmente distinguibile dalle altre) è la più comune dalle nostre parti. Specie annua a fusticino eretto e ramoso spesso di- o tri-cotomicamente, alto 5-30 cm; si caratterizza  per le foglie allargate e tondeggianti in alto e per i capolini riuniti in 12-20 a formare glomeruli più brevi delle foglie superiori; l'apice dei segmenti esterni dell'involucro hanno punta giallstra. Si tratta di una pianta eliofila e termofila, che si incontra soprattutto in incolti aridi.

Galactites tomentosus Moench

Galactites tomentosus Moench (Scarlina), presente al Bargo, la pianta epigea.

Si tratta di una pianta erbacea bienne, alta fino a 1 m ed assai ramificata in alto, tutta ricoperta di tomento biancastro. Essa contiene un latice bianco, che ha dato il nome al genere (gala = latte). Le foglie, macchiettate di chiaro e per lo più profondamente divise, sono decorrenti sul fusto e spinose; i numerosi capolini hanno solo fiori tubulosi di colore porporino con i laterali più grandi dei centrali e raggianti; gli acheni sono di colore bruno brillante.

Glebionis segetum (L.) Fourr.

Glebionis segetum (L.) Fourr. (Crisantemo delle messi), presente al Bargo, il capolino fiorito.

Questo bel margheritone è pianta annua, glabra, a fusto eretto, alta 20-60 cm; ha foglie tutte più o meno glaucescenti con le superiori da profondamente dentate a pennatopartite; i capolini sono grandi (2-4 cm di diametro), solitari e terminali con involucro largo e a squame marginate di bruno; i fiori centrali sono tubulosi e i periferici ligulati di colore giallo; gli acheni sono sprovvisti di corona e quelli del raggio sono alati sulle coste laterali. Vegeta nei campi e sembra sia molto apprezzato dal punto di vista alimentare dai bovini: viene chiamato infatti in italiano anche Ingrassabue.

Helianthus tuberosus L.

Helianthus tuberosus L. (Topinambur, Girasole del Canada), presente alle Cascine, Il capolino fiorito.

E’ pianta proveniente dal Nord-America che si è naturalizzata un po’ in tutta l’Italia. Si incontra soprattutto presso fossi, corsi d’acqua, ma anche in ambienti ruderali e incolti. E’ pregiata specie alimentare, spesso coltivata per i suoi tuberi ricchi di inulina e poveri di amido, così da essere particolarmente adatti a diete ipocaloriche e dimagranti; in più sono di facile digeribilità e di aiuto nella stipsi. E' dotata di un grosso rizoma fusiforme, ha fusto eretto ed è alta fino a 2 m; le foglie sono alterne in alto e opposte in basso, intere di forma lanceolata acuta e dentellate al margine; il grande capolino (fino a 10 cm di diametro) ha fiori ligulati esterni (12-15, lunghi circa 2-2,5 cm) e tubulosi interni gialli.

helichry

Helichrysum italicum (Roth) G. Don.

Helichrysum italicum (Roth) G. Don. (Tignamica, Perpetuini italiani), presente alle Cascine e al Bargo, pianta epigea e (a) parte superiore della piante (foto di B. Pierini)
Il nome deriva dal greco, helios, sole, e chryson, oro, per il colore dei fiori; l’epiteto è riferito al fatto che appare comune in Italia, dove si incontra soprattutto nelle aree termofile e assolate. E’ specie suffruticosa coperta da tomento biancastro, con fusto lignificato in basso e contorto, aromatica (libera un profumo che ricorda il curry), alta 20-40 cm; le foglie sono sottili e lunghe 1,5-3 cm, con margine revoluto; i capolini (a fiori gialli tutti tubulosi e lunghi 3-3,5 mm e con involucro conico formato da brattee giallo-brune  sovrapposte) sono riuniti in numero di 20 - 30 in densi corimbi; il frutto è un achenio,

Helminthotheca echioides (L.) Holub

Helminthotheca echioides (L.) Holub (Aspraggine), presente alle Cascine e al Bargo, capolini.

Si tratta di una pianta erbacea annuale (a volte bienne), ispido-irsuta (= Aspraggine), a fusto ascendente con numerose ramificazioni e alto 30-60 cm; le foglie basali sono ellittico-oblunghe con picciolo alato e margine della lamina ondulato, le superiori più piccole, ovali, sessili o abbraccianti, tutte verrucose. La specie si riconosce abbastanza bene per i capolini (di circa 1,5 cm di diametro e con soli fiori ligulati gialli) che hanno brattee involucrali esterne molto larghe, ovali e cordate alla base. E' commestibile: le foglie basali giovanili vengono lessate (da crude sono un po’ troppo ispide), spesso con altre erbe, e condite con olio, sale e pepe.

Hieracium grovesianum Arv.-Touv. ex Belli

Hieracium grovesianum Arv.-Touv. ex Belli (Sparviere di Groves), presente al Bargo, Pianta essiccata.

Gli Hieracium appartengono ad un genere assai complesso dal punto di vista sistematico: il numero di specie è assai elevato e queste si differenziano per minuti particolari che richiedono spesso la consulenza di uno specialista del genere; il motivo di queste difficoltà tassonomiche è legato al fatto che quasi tutte le entità sono apomittiche, ovvero si moltiplicano in maniera asessuata, senza l’unione di gameti maschili e femminili, e le piante che si formano sono geneticamente uguali alla pianta madre.

H. grovesianum erbacea perenne a fusto eretto, alto da 20 a 70 cm; si caratterizza per avere capolini generalmente numerosi con involucro coperto di peli ghiandolari e non, squame ottuse e foglie basali e inferiori del  fusto lungamente picciolate e con lamina dentellata di forma triangolare o rombica più o meno allungata.

Murorum

Hieracium murorum L. (Sparviere dei boschi), presente al Bargo, la pianta epigea.

H. murorum è un'erbacea perenne, a fusto ramificato in alto di 20-40 cm, possiede peli ghiandolari e peli a stella; le foglie basali, picciolate, hanno forma ovale o allungata, in basso cordiformi o troncate, dentellate al margine e dotate di peli semplici, a volte sono maculate di nero; i fiori, solo ligulati e gialli, sono riuniti in capolini a formare un'infiorescenza pauciflora a panicolo; l'involucro è molto ghiandoloso; gli acheni sono scuri e lunghi circa 3,5 mm.

Hieracium racemosum Waldst. & Kit. ex Willd. subsp. racemosum (Sparviere racemoso), presente al Bargo.

H. racemosum è specie erbacea perenne, alta da 30 a 90 cm, a fusto eretto, ispido in basso e terminante in alto in un ampio racemo di numerosi capolini; si caratterizza per la perdita, all'antesi, delle foglie basali e per la presenza in basso sul fusto di un aggregato di 6-9 foglie ellittiche con dentellatura poco appariscente e ristrette in basso all'inserzione senza picciolo; le numerose foglie cauline al di sopra di questo aggregato si mostrano di taglia progressivamente ridotta; gli acheni sono scuri.
 

Hieracium racemosum Waldst. & Kit. ex Willd. subsp. virgaurea (Coss.) Zahn

Hieracium racemosum Waldst. & Kit. ex Willd. subsp. virgaurea (Coss.) Zahn (Sparviere verga d'oro), presente al Bargo, parte superiore della pianta

H. racemosum subsp. virgaurea si distingue dal precedente per le foglie distintamente picciolate, a lamina ovata e le foglie al di sopra dell'aggregato inferiore del fusto da subito sopra assai ridotte, infine per i capolini del racemo superiore a peduncolo breve.

Hieracium sabaudum L.

Hieracium sabaudum L., (Sparviere di Savoia), presente al Bargo, la parte superiore della pianta.

H. sabaudum erbacea perenne a fusto eretto, sparsamente peloso e alto da 30 a più di 100 cm; le foglie cauline, sessili e dentellate, sono abbastanza numerose e grandi, soprattutto quelle più basse, poi progressivamente ridotte, le basali secche o scomparse all'antesi; i capolini(di circa 1,5 cm di diametro) sono disposti in panicolo lasso; acheni scuri di 3-3,5 mm.

Hyoseris radiata L.

Hyoseris radiata L. (Trinciatella; Lucertolina), presente alle Cascine e al Bargo, la pianta.

E’ una delle piante erbacee fra le prime a fiorire (già in gennaio), comune nel nostro territorio soprattutto sui muretti a secco e sui margini di sentieri; è pianta erbacea perenne, a foglie solo basali e scapi eretti privi di foglie e senza ramificazioni, con al culmine un solo capolino (4-4,5 cm di diametro) a fiori tutti ligualti gialli (gli esterni spesso sono verdastri e/o arrossati);  è facilmente riconoscibile per le foglie caratteristicamente “roncinate”, con segmenti laterali triangolari-acuti e il superiore trifido. Esse, da giovani, sono commestibili e possono essere consumate sia crude che lessate.

Hypochaeris achyroohorus L. Hypochaeris achyroohorus L.(a)

Hypochaeris achyrophorus L. (Costolina annuale), presente alle Cascine e al Bargo, la pianta e (a) le foglie basali.

Il genere Hypochoeris è caratterizzato da fusto e capolino (a soli fiori ligulati e gialli, con ricettacolo a scaglie lineari caduche e involucro a brattee molto diverse e embricate) unici (o pochi), foglie basali grandi e numerose e le cauline di dimensioni ridotte; gli acheni normalmente hanno un lungo becco (esclusi i periferici) con pappo setoloso.

H. achyrophorus si diversifica dalle congeneri per essere pianta annuale (il ciclo vitale si conclude in meno di 12 mesi e normalmente le radici sono più “gracili” di quelle delle piante perenni) ed avere le brattee dell’involucro coperto di peli rigidi. Ha fusto spesso ramificato e alto 5-30 cm; foglie della rosetta basale con lamina da spatulata a ovale, dentellata o meno, le cauline poche (ridotte: 20-30 mm) o assenti; i capolini (lunghi 12-15 mm) sono solitari e con fiori giallo-dorati o aranciati; acheni lunghi circa 6 mm. 

Hypochaeris radicata L.

Hypochaeris radicata L. (Costolina radicata), presente alle Cascine e al Bargo, capolino e foglia.

H. radicata è più grande della precedente in tutte le sue parti (alta 30-80 cm) è perenne, a radice carnosa e dotata di grosse ramificazioni (radicata!), ha foglie solo basali in rosetta, aderenti al terreno, consistenti, vellutate, a lamina spatolata sinuata o pennatifida a lobi ottusi; i capolini sono solitari, grandi (20-40 mm) e terminali, a fiori gialli e involucro a brattee lanceolate e scariose al margine; pappo di circa 1 cm. Le foglie, da giovani, possono essere utilizzate come radicchi da crude o lessate.

Jacobaea erratica (Bertol.) Fourr.

Jacobaea erratica (Bertol.) Fourr. (Senecione dei fossi), presente alle Cascine e al Bargo, parte superiore della pianta

Questa robusta specie erbacea bienne, alta a volte anche oltre 1 m, vegeta in ambienti umidi e fra le macerie; ha capolini a fiori gialli solo ligulati, del diametro di 12-22 mm, che formano un corimbo a rami divaricati (ad angolo, col ramo principale, che si aggira sui 50°); caratteristiche le foglie mediane del fusto che presentano i lobi laterali che divergono dal rachide quasi ad angolo retto.

Jacobaea erucifolia (L.) P. Gaertn., B. Mey & Scherb. subsp. erucifolia

Jacobaea erucifolia (L.) P. Gaertn., B. Mey & Scherb. subsp. erucifolia (Senecione serpeggiante), presente al Bargo, infiorescenza.

Questo Senecione (alto 40-120 cm) si distingue dal precedente per le foglie simili a quelle della rucola (come ricorda il nome erucifolia), ovvero esse sono profondamente divise con area centrale larga 2-3 mm, lacinie laterali aperte ad angolo retto e dentellate solo sul lato esterno. I capolini (diametro 1,5 cm circa), a fiori gialli ligulati, formano un ampio corimbo. Vegeta in ambienti fresco-umidi.

Lactuca sativa L. subsp. serriola (L.) Galasso, Banfi, Bartolucci & Ardenghi

Lactuca sativa L. subsp. serriola (L.) Galasso, Banfi, Bartolucci & Ardenghi (Scarola, Lattona), presente alle Cascine e al Bargo, le foglie cauline.

Questa specie, erbacea bienne o annua e a latice bianco, vegeta soprattutto in ambiente ruderale, è alta da 30 a 120 cm ed è riconoscibile dalle congeneri per il lungo fusto di colore bianco osseo, per le foglie cauline glauche setolose-spinulose sul bordo e sulla nervatura centrale, e spesso disposte verticalmente; l’infiorescenza, costituita da piccoli capolini a fiori gialli, ha forma di pannocchia aperta e di forma piramidata.

Lapsana communis L.

Lapsana communis L., (Lassana), presente alle Cascine e al Bargo, infiorescenza.

Pianta erbacea annuale, a fusto alto da 20 a 120 cm e di solito assai ramificato, ha le foglie picciolate e alterne (le inferiori lirate e a grosso lobo terminale, le altre lanceolate e dentate), capolini piccoli a pochi fiori ligulati gialli, riuniti in infiorescenze lasse; il frutto è un achenio a numerose strie longitudinali e lungo circa 3 mm. Vegeta in ambienti coltivati ed incolti.

Leontodon tuberosus L.Leontodon tuberosus L. (a)

Leontodon tuberosus L. (Dente di leone tuberoso), presente al Bargo, la pianta e (a) particolare dei capolini.

I Leontodon sono piante erbacee annuali o perenni, con foglie dentate o incise e riunite in rosetta, capolino unico o pochi a fiori tutti ligulati gialli e caratterizzati dalla presenza, soprattutto sulle foglie, di peli particolari che aiutano il difficile riconoscimento specifico; fortunatamente la pianta in questione è facilmente individuabile per la presenza di tuberi radicali, che, fra l’altro, sembra siano commestibili, ma probabilmente poco gustosi in quanto non risultano molto ricercati.

Leucanthemum ircutianum DC.

Leucanthemum ircutianum DC. (Margheritona di Irkutsk), presente alle Cascine, capolini fioriti.

Le specie del genere Leucanthemum sono piante erbacee perenni, a foglie dentate, basali e cauline (queste alterne), capolino unico o pochi, costituito da fiori centrali tubulosi gialli e periferici ligulati bianchi; il riconoscimento della specie si avvale soprattutto di alcuni caratteri che riguardano la forma delle foglie e quella delle brattee dell’involucro.

L. ircutianum, alto 20-80 cm, ha la base delle foglie cauline mediane dentata a denti più lunghi che larghi e le brattee dell’involucro da bianche a marroncino chiaro. E’ pianta glabra o pelosa solo in basso.

Leucanthemum vulgare (Vaill.) Lam.

Leucanthemum vulgare (Vaill.) Lam. (Margheritona volgare), presente al Bargo, piante epigee.

L. vulgare, circa delle stessa altezza, si differenzia da L. ircitianum per il margine delle brattee involucrali bruno-ruggionoso e per i lobi laterali delle foglie cauline ottusi.

Matricaria chamomilla L. Matricaria chamomilla L. (a)

Matricaria chamomilla L., (Camomilla), presente alle Cascine e al Bargo, capolini fioriti e (a) pianta intera.

Pianta alta da 10n a 30 (-50) cm, erbacea annuale dal caratteristico profumo, con capolino (diametro di circa 3 cm) a fiori centrali tubulosi gialli e periferici ligulati bianchi, e foglie divise in lacinie sottili. La pianta si incontra soprattutto a margine di coltivi o in aree da poco abbandonate dall’agricoltura. E’ pianta medicinale importante e conosciuta. Forse in pochi sanno che il suo principale effetto fitoterapico è quello antiinfiammatorio, mentre è scarso o nullo quello sedativo.

Mycelis muralis (L.) Dumort.

Mycelis muralis (L.) Dumort. (Lattuga dei boschi), presente al Bargo, foglie basali.

E’ pianta glabra e glauca, a fusto alto fino a oltre 1 m, eretto e ramificato, capolini piccoli, solitari, lungamente peduncolati, con pochi fiori ligulati gialli; caratteristiche le foglie divise in larghi lobi, con picciolo alato e dotato, all’attaccatura sul fusto, di orecchiette dentate. Le foglie basali giovanili possono essere consumate in insalata.

Pentanema hirtum (L.) D. Gut.Larr., Santos-Vicente, Anderb., E. Rico & M.M. Mart.Ort.

Pentanema hirtum (L.) D. Gut.Larr., Santos-Vicente, Anderb., E. Rico & M.M. Mart.Ort. (Enula scabra), presente al Bargo, la pianta epigea.

Erbacea perenne, alta fino a 40 cm, quasi sempre con un unico fusto monocefalo dotato di lunghi peli; foglie coriacee, ruvide, erette, oblunghe-lanceolate, a margine intero o finemente dentato e ciliato, ottuse, le superiori abbraccianti il fusto; capolini terminali, grandi (4-5 cm di diametro) a fiori con lunghe ligule strette e gialle, non pelose, né ghiandolose ed involucro a squame uguali fra loro, erette, lineari-lanceolate; acheni glabri.

Pentanema squarrosum (o conyzae) (L.) D. Gut.Larr., Santos-Vicente, Anderb., E. Rico & M.M. Mart.Ort.

Pentanema squarrosum (o conyzae) (L.) D. Gut.Larr., Santos-Vicente, Anderb., E. Rico & M.M. Mart.Ort. (Enula baccherina), presente alle Cascine e al Bargo, parte superiore della pianta con capolini.

H bienn (H scap) – Medio-Europ.-W-Asiat. - VII-IX – Comune.

Erbacea bienne o perenne, pubescente e non ghiandolosa, alta da 50 cm a 1 m, ramosa in alto; foglie lanceolate, tomentose sulla faccia inferiore, ruvide su quella superiore, le medie e le inferiori appaiono picciolate; capolini abbastanza numerosi in corimbo, a fiori gialli solo tubulosi o con gli esterni a breve ligula (1 mm!), involucro a squame ad apice riflesso, le esterne uninervie; acheni subglabri o pelosi con pappo di 7 mm. Nella medicina popolare era utilizzata in infuso per regolare il ciclo mestruale.

Picris hieracidoides L.

Picris hieracidoides L. (Aspraggine comune), presente alle Cascine e al Bargo, capolino fiorito.

Pianta alta da 30 a 100 cm, bienne o perenne, a fusto eretto e ramoso, coperta di peli rigidi; ha le foglie inferiori oblunghe, intere o divise, e le superiori lanceolato-lineari, intere; i capolini sono brevemente peduncolati, con fiori gialli ligulati e involucro con brattee esterne caratteristicamente lanceolate, patenti e/o riflesse. Vegeta in incolti, ambienti ruderali e margini di sentieri e strade.

Pilosella piloselloides (Vill.) Soják  Pilosella piloselloides (Vill.) Soják (a) 

Pilosella piloselloides (Vill.) Soják, (Pilosella fiorentina), presente al Bargo, parte aerea della pianta e (a) infiorescenza.

Pianta a fusto abbastanza sottile, lungo 20-80 cm e ramificato in alto, infiorescenza lassa a 8-20 capolini su peduncoli gracili, piccoli (5-10 mm di diametro) e a fiori ligulati di colore giallo-pallido; foglie basali numerose, lineari-lanceolate e glauche, le cauline in numero ridotto e strettamente lineari.

Pulicaria dysenterica (L.) Bernh.

Pulicaria dysenterica (L.) Bernh. (Incensaria dissenterica), presente alle  Cascine e al Bargo, capolini fioriti.

Pianta alta da 20 a 70 cm, ramificata in alto, con foglie cauline lanceolate e abbraccianti il fusto con orecchiette evidenti; i grossi capolini (ca 3 cm di diametro) sono riuniti in corimbo, a fiori tutti gialli, tubulosi al centro e ligulati in periferia. Ha un’antica tradizione di erba della medicinale popolare: il nome generico (pulicaria da pulex=pulce) si riferisce alle sue supposte proprietà insetticide e quello generico (disynterica) a quelle antidiarroiche.

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Pulicaria odora (L.) Rchb. (Incensaria odorosa), presente alle Cascine e al Bargo, capolini (Foto B. Pierini).

Simile alla precedente si differenzia per l’assenza di stoloni, per il fusto non o poco ramificato, le foglie semiabbraccianti con orecchiette poco evidenti, i capolini meno numerosi e per il profumo sui generis.

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Reichardia picroides (L.) Roth. (Lattughino), presente al Bargo, foglie basali.

Pianta a latice bianco e dolciastro, perenne, con radice legnosa, tutta glabra, liscia e glauca, alta 25-50 cm, a fusti semplici o biforcuti; foglie del fusto amplessicauli auricolate, lanceolate, dentato-lobate; capolino a involucro piriforme e fiori ligulati gialli. Le foglie basali giovanili sono un ottimo radicchio.

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Rhagadiolus edulis Gaertn. (Radicchio edule), presente al Bargo, capolini e (a) parte superiore della pianta.

Specie annua, alta fino a 40 cm, a rametti divergenti e poco fogliosi, pelosa in basso e glabra in alto, con soli fiori ligulati gialli e caratterizzata dai capolino che a maturità si presentano con 5-7 brattee glabre nella parte superiore e aperte a stella, con al centro i frutti, quelli interni dritti o poco ricurvi. Le foglie basali appaiono profondamente divise.  Il molto simile R. stellatus (L.) Gaertn. ha frutti centrali assai incurvati in numero di 7-8, circondati da brattee scabre all'apice.

5

Senecio vulgaris L. (Verzellina, Senecio comune), presente alle Cascine e al Bargo, parte superiore della pianta.

Pianta molto comune da noi (coltivi, incolti, ambienti ruderali ecc.) e che si presenta fiorita per gran parte dell’anno; è alta fino a 50 cm, ha fusto eretto, foglie basali spatolate e ± divise e le cauline pennato-partite e semiabbraccianti; è caratterizzata da una decina di squame esterne all’involucro ad apice nero, e dai fiori gialli, tutti tubulosi, che sporgono appena.

6

Serratula tinctoria L. (Serratola dei tintori), presente al Bargo, parte superiore della pianta.

Soprattutto quando si incontra in pianura è specie quasi esclusivamente boschiva. E’ alta da 30 a 90 cm, ha fusto eretto, con foglie glabre, a contorno lanceolato, profondamente divise in segmenti: quelle inferiori lungamente picciolate e le superiori sessili; i capolini sono riuniti all’apice dei rami a 2-5 ed hanno fiori porporini solo tubulosi.

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8

Silybum marianum (L.) Gaertn. (Cardo della Madonna), presente alle Cascine, piante e (a) capolino.

Specie bienne, alta (fino a 1,5 m) e robusta, caratterizzata da foglie maculate di bianco, spinose sul bordo, le cauline abbraccianti il fusto con 2 orecchiette arrotondate e capolini grossi (più di 3 cm), emisferici, con brattee esterne patenti-prominenti, triangolari e munite di spina apicale; i fiori sono tubulosi e di colore porporino. Gli acheni contengono silymarina, complesso flavonoide di comprovata azione epatoprotettice. La pianta è utilizzata anche in cucina dalla radice, alle foglie e ai capolini.

1

Solidago virgaurea L. (Verga d’oro), presente al Bargo, parte superiore della pianta.

Pianta a fioritura estivo-autunnale, perenne, alta da 15 a 90 cm, con fusto eretto, foglie ovali-oblunghe, basali e cauline (queste alterne), dentellate al margine e le inferiori picciolate; capolino a fiori gialli tubulosi interni e ligulati periferici, in alto disposti a grappolo o in panicolo allungato. E’ specie boschiva.

2

3

Sonchus asper (L.) Hill. (Cicerbita spinosa), presente alle Cascine, capolini e (a) parte superiore della pianta.

Le nostre due specie appartenenti al genere Sonchus sono piante annuali (o bienni) a latice bianco, alte da 20 a 100 cm, a fusto fistoloso, foglie cauline abbraccianti con auricole, fiori del capolino solo ligulati e gialli;

S. asper si caratterizza per le foglie spinulose sul bordo, le orecchiette delle foglie cauline larghe e arrotondate, l'involucro liscio come pure gli acheni (o con piccole rugosità).

4

Sonchus oleraceus L. (Cicerbita), presente alle Cascine e Bargo, pianta epigea.

S. oleraceus si caratterizza per le foglie glabre e non spinulose, le orecchiette di quelle cauline acuminate e aperte, involucro glabro, ma acheni fortemente rugosi. E’ un apprezzato radicchio selvatico.

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Symphyotrichum squamatum (Spreng.) G.L. Nesom. (Astro annuale), presente alle Cascine e al Bargo, particolare della pianta con capolini.

Pianta annuale, alta fino a 1 m, con fusto eretto ramificato in alto, a foglie alterne, lineari-lanceolate, le inferiori picciolate, le superiori sessili ed ancora più sottili; i capolini sono piccoli (1 cm o meno di diametro) e numerosi, con fiori tubulosi centrali gialli e ligulati periferici bianchi,  a volte arrossati, che superano di poco l’involucro.

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Tanacetum parthenium (L.) Sch. Bip. (Erba-amara vera), segnalata un tempo al Bargo da Maugini (1946), particolare della pianta con capolini.

Pianta erbacea perenne, aromatica (odore di piretro), a fusto eretto (alto fino a 60 cm) e ramificato in alto; foglie bipennatosette, le superiori picciolate; capolini numerosi e costituiti da fiori tubulosi gialli al centro e ligulati bianchi alla periferia. E’ specie originaria delle regioni mediterranee orientali che si è diffusa da noi anche per il fatto che in passato veniva coltivata per le sue supposte proprietà fitoterapeutiche legate soprattutto al parto e alle infermità delle giovani donne (parthenos significa infatti, in greco latinizzato, “delle vergini”).

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Tanacetum vulgare L. ( Erba-amara selvatica), presente alle Cascine, parte superiore della pianta.

Pianta eretta, non o poco ramificata, alta fino a 120 cm, a foglie fortemente segmentate e dentate con apice acuto, capolini (0,7-1,3 cm di diametro) a soli fiori tubulosi di colore giallo oro. E’ specie aromatica e di sapore fortemente piccante che un tempo era molto utilizzata in cucina per la preparazione di omelette (in Francia) e in alternativa ad altre spezie molto costose: non risponde più ai gusti culinari attuali, ed è stata pressoché abbandonata. E' propria di ambienti con un certo grado di umidità.

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Taraxacum F.H.Wigg sect. Erythrosperma (H. Lindb.) Dahlst. (Piscialletto a semi rossastri), presente alle Cascine, acheni e (a) pianta epigea.

I Taraxacum di questo settore (che contiene numerose microspecie difficilmente differenziabili fra di loro) si caratterizzano per gli acheni di colore rossastro (dal greco: erythros, rosso e sperma, seme) e le foglie profondamente divise in segmenti sottili

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Taraxacum F.H.Wigg. sect. Taraxacum F.H. Wigg. (Piscialletto), presente alle Cascine e al Bargo, capolino con acheni e (a) pianta epigea.

I Taraxacum di questo settore (che contiene, come il precedente, numerose microspecie difficilmente differenziabili fra di loro) sono quelli che una volta venivano riferiti genericamente a Taraxacum vulgare L.: hanno acheni color grigio-brunastro e i segmenti in cui si dividono le foglie sono più ampi di quelli del precedente gruppo.

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Tolpis umbellata Bertol. (Radicchio ombrellato), presente al Bargo, capolino in fiore.

Pianta annuale alta fino a 70 cm, eretta e ramificata in alto, a foglie dentate: le basali lanceolate e in rosetta, intere o divise, le cauline lineari; infiorescenza di capolini piccoli (1-1,5 cm), terminali o all’angolo di ramificazioni, portati da un peduncolo rigonfio e provvisto di numerose squame più lunghe dell’involucro; fiori ligulati di colore giallo-pallido.

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Tragopogon eriospermus Ten. (Barba di becco a semi lanosi), presente alle Cascine, capolino in fiore e (a) parte superiore della pianta.

Pianta alta da 30 a 120 cm, a radice ingrossata e fusiforme; foglie lineari e allungate, le cauline si dilatano in una guaina sul fusto; i capolini sono grandi, a ligule di due forme: le esterne grandi e raggianti, di colore violaceo-chiaro, le interne molto più piccole e non raggianti; le squame dell’involucro sono triangolari e superate alla fioritura dalle ligule esterne; il pappo è più breve del corpo dell’achenio. La radice è commestibile (Scorzobianca).

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Tussilago farfara L. (Farfara), presente alle Cascine e Bargo, piante epigee.

Piccola pianta (fino a 30 cm), a precoce fioritura (con fiori che precedono le foglie), eretta con fusto ricoperto di scaglie semiabbraccianti da ovali a lanceolate; capolini solitari (12-15 cm di diametro) e terminali, con fiori tubulosi al centro e a ligule sottili e numerose alla periferia; le foglie appaiono a fine fioritura, hanno lunghi piccioli e forma suborbicolare, cordata alla base, sinuato-dentata al margine. Un tempo si riteneva un’efficace fitoterapico sedativo della tosse ed espettorante (da cui il nome generico Tussilago); si è scoperto in seguito che contiene prodotti tossici per il fegato (alcaloidi pirrolizidinici) e quindi fortemente sconsigliata per uso interno.

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Urospermum dalechampii (L.) Schm. (Lattugaccio), presente alle Cascine e Bargo, la pianta epigea.

Il genere Urospemum deriva il nome dal greco oura, becco, e spermum, seme: allusione al lungo becco di cui sono dotati gli acheni. Nel nostro territorio sono presenti due specie. 

U. dalechampii si caratterizza per fusto, foglie e brattee dell’involucro tomentose, ma non ispide; i fiori ligulati dei grossi capolini sono di colore giallo pallido ed hanno i dentini del margine apicale rosso-nerastri.

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Urospermum picroides (L.) Scop. ex F.W. Schmidt. (Boccione minore), presente alle Cascine, capolini.

U. picroides si caratterizza per fusto e foglie a peli rudi ed ispidi, brattee dell’involucro acuminate anch'esse a peli radi e ispidi, fiori ligulati dei grossi capolini di colore giallo vivo e con dentini apicali concolori.

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Xanthium italicum Moretti. (Lappa italiana), presente alle Cascine, parte superiore della pianta.

Pianta esotico-invasiva, soprattutto propria di aree ruderali e sabbiose; è specie annuale alta fino a 70 cm, con foglie triangolari, cordate alla base, irregolarmente lobate, picciolate e senza spine; caratteristici gli involucri dei capolini, persistenti e induriti, coperti di spine sottili ricurve in alto e con le apicali ripiegate a uncino. Gli uncini dei frutti servono alla loro dispersione nell’ambiente, ancorandosi a ciò che li urta.

 

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