Registrati ai servizi APP IO e ricevi tutti gli aggiornamenti dall'ente
APP IO

Sapindaceae

FAMIGLIA SAPINDACEAE

Famiglia cosmopolita, costituita da piante arboree e arbustive (anche rampicanti) ed erbacee perenni; le specie si aggirano sulle 2200 riunite in circa 140 generi. Le specie presenti in Italia e attribuite solo recentemente a questa Famiglia da studi genetici, sono quelle appartenenti ai generi Acer (Aceri spontanei e naturalizzati) e Aesculus (Ippocastani esotici): vedi le descrizioni seguenti corrispettive.

Acer campestre L.

Acer campestre L. (Acero campestre), presente alle Cascine e al Bargo, foglie e infiorescenza.

Il genere Acer è costituito da alberi o arbusti generalmente a foglie caduche; le foglie sono lungamente picciolate, palmato-lobate, opposte e prive di stipole; i fiori, poligami o dioici, a 5 sepali saldati in basso e 5 petali gialli o verdastri; gli stami sono 8 e distribuiti su due ranghi; uno stilo a 2 stigmi; il frutto è costituito da 2 samare con alata solo sul margine esterno, che si separano a maturità.

A. campestre è specie indigena abbastanza comune sul nostro territorio; si tratta di un arbusto o albero alto fino a 20-25 m; la corteccia è giallo-rosea; le foglie, lunghe 4-7 cm, sono costituite da 3-5 lobi ottusi (separati da seni abbastanza profondi) e ciliati, cordiformi alla base; i piccoli fiori hanno petali (3 mm) e sepali vellutati di colore giallo-verdastri; sono riuniti in corimbi eretti e subsessili (compaiono con le foglie); le samare hanno ali disposte orizzontalmente (a 180°) e non ristrette alla base. 

Acer negundo L.

Acer negundo L. (Acero americano), presente alle Cascine e al Bargo, foglie e frutti.

A. negundo è una specie esotica (N amenricana), coltivata e adesso naturalizzata e addirittura invasiva in certi contesti; si tratta di un albero a fusto eretto, alto 5-20 m, che si distingue dagli altri aceri facilmente per le foglie non lobate, ma imparipennate a 3-7 segmenti lanceolati o ellittici, lunghi 10-12 cm e dentellati irregolarmente; fiori apetali; samare glabre, lunghe ~ 3 cm e unite a formare un angolo di ~ 90°.

Acer pseudoplatanus L.

Acer pseudoplatanus L.

Acer pseudoplatanus L. (Acero di monte), presente alle Cascine e al Bargo, albero e (a) foglie e infiorescenze.

A. pseudoplatanus è un albero spontaneo (alle Cascine e al Bargo probabilmente coltivato) eretto, alto 5-30 m; le foglie, opache, hanno picciolo lungo 1-1,5 volte la lamina (12-16 cm), che ha base cordata ed è costituita da  5 lobi ovali acuminati e irregolarmente dentati; in autunno le foglie assumono un bel colore giallo; i fiori, verdastri, sono riuniti in cime racemiformi, allungate e pendule; le samare, glabre o quasi, si riunisco a formare un angolo di ~ 90°.

Acer saccharinum L.

Acer saccharinum L. (Acero saccarino), presente alle Cascine (non presente nella pubblicazione, trovato successivamente all’esterno del parco presso l'ingresso da Via Trav. Il Crocifisso), foglie e frutti.

A. saccharinum nel nostro territorio è di introduzione antropica e la sua origine è N americana; si tratta di un albero eretto, alto fino a 30 m, e caratterizzato dalle foglie profondamente palmato-lobate a 5 lobi incisi molto profondamente, acuminati ed irregolarmente dentati, lunghe e larghe sui 15 cm, argentate sulla faccia inferiore e prive di latice; i fiori sono giallo-verdastri, apetali e riuniti in grappoli; samare lunghe ~ 2 cm e riunite ad angolo acuto.

1

2

Aesculus carnea Hayne (Ippocastano roseo), presente alle Cascine (non segnalato nel nostro libro), la pianta e (a) l'infiorescenza.

Il genere Aesculus è costituito da alberi, o più raramente arbusti, a foglie opposte, palmato-composte, con fiori a corolla a 4-5 petali liberi, riuniti in pannicoli terminali ai rami; i frutti sono capsule che contengono 1-3 grandi semi.  

A. carnea è un ibrido fertile di origine orticola, ottenuto dall'incrocio di A. hippocastanum con A. pavia (che vive negli Stati Uniti); ultimamente è pianta abbastanza utilizzata a scopo ornamentale per la piacevolezza dei suoi fiori rossi o rosei. E' molto simile a A. hipposcanum (vedi) dal quale si differenzia, oltre che per il colore dei fiori, per i frutti con spine brevi e poco numerose fino ad assenti, le foglioline a massima larghezza a ~ la metà della lamina, con le 3 superiori molto simili fra loro (lunghe 2-20 cm). 

Aesculus hippocastanum L.

Aesculus hippocastanum L.

Aesculus hippocastanum L. (Ippocastano), presente alle Cascine, albero al ponte Manetti e (a) foglie e frutto.

A. hippocastanum, albero alto da 8 a 15 m, si caratterizza per i fiori a 5 petali di colore bianco, punteggiati di giallo o di porpora; per il frutto dotato di spine numerose e patenti contenenti da 1 a 3 semi simili a castagne, le foglioline con larghezza massima nella metà superiore e con segmento centrale più grande dei laterali. E’ stato introdotto in Italia (l’origine rimane incerta anche se è denominato Castagno d’India) a metà del ‘500 ad opera di un famoso botanico italiano (Mattioli). Da allora è stato spesso utilizzato a fini ornamentali in viali, giardini e parchi,: non ha tendenza a naturalizzarsi nei nostri climi. La droga, ottenuta dal seme e dalla corteccia e che contiene escina e flavonoidi, è efficace nella terapia dell'insufficienza venosa e nella sindrome emorroidaria. La castagna d'India non è molto velenosa per gli adulti (per i bambini sì), ma non è consigliato utilizzarla a scopi alimentari. 

Condividi