«Abbiamo fatto un’assegnazione al mese, dalla compilazione dell’ultima graduatoria, un anno fa o poco più, in gran parte famiglie storiche poggesi, questo per fugare luoghi comuni, che per me non hanno senso, ma che spesso ricorrono», inizia così il vice sindaco Francesco Puggelli, davanti all’immobile di edilizia popolare di via Verdi, 186, l’illustrazione dei progetti sociali sulla casa: il primo riguarda la ristrutturazione di tre appartamenti, a cura di Epp, diventati quattro dopo il restyling, che saranno assegnati a tempo record a gennaio; il secondo l’esperimento realizzato in via Fornaci, se non una novità assoluta tra i primi effettuati a Prato, di consegna, per ora in via provvisoria presto definitiva, dell’abitazione ad una famiglia che si è accollata i lavori di restauro, «una modalità – chiarisce Puggelli – che ci permette di assegnare alloggi, che altrimenti resterebbero vuoti, chissà per quanto tempo».
E’ la risposta sociale del Comune di Poggio a Caiano al fabbisogno abitativo: 51 domande di famiglie poggesi sulle 1800 presentate in tutta la provincia nell’ultimo bando, con 17 nuclei che in base alla graduatoria hanno trovato un tetto. E poiché di costruire nuove case non se ne parla («purtroppo lo Stato non mette adeguate risorse finanziarie», taglia corto Puggelli), l’Amministrazione punta a recuperare il patrimonio di abitazioni pubbliche esistente.
Nasce da qui la ristrutturazione di via Verdi, la sistemazione e il recupero del primo piano della storica palazzina di edilizia popolare, con la creazione di quattro appartamenti, il cui piano terra è rimasto in parte pubblico, in parte occupato da famiglie che hanno riscattato l’alloggio, ma nasce soprattutto dall’esigenza di rimettere a disposizione il già costruito, l’esperimento di via Fornaci, dove sfruttando la legge regionale, è stato possibile dare vita ad un nuovo percorso: l’assegnazione ad una famiglia in graduatoria in cambio del restauro della casa, senza alcuna spesa per la parte pubblica.
«In questo modo – aggiunge come chiosa finale il vice sindaco Puggelli – acceleriamo le procedure, recuperiamo gli alloggi, che possono essere assegnati più rapidamente». E all’orizzonte si staglia un altro progetto appena accennato da Puggelli: il co-housing, ossia la possibilità che famiglie condividano, per un periodo limitato all’emergenza, la casa con altre famiglie, finchè non tornano ad avere una condizione di autonomia economica e sociale.