Oggi, sabato 1 febbraio 2020, al cimitero comunale di Poggio a Caiano, è stata inaugurata la targa commemorativa di Emanuele Riboli in occasione del primo anniversario della nascita del Presidio di Libera Comuni Medicei, intitolato proprio al giovane, vittima di mafia. Rapito a 17 anni nella provincia di Varese, per chiedere un riscatto alla famiglia, Emanuele venne detenuto per un mese in condizioni disumane, finché non se ne persero le tracce. È solo grazie ad un pentito, collaboratore di giustizia, che si è potuti risalire ai fatti terribili che si sono conclusi con la morte del giovane, avvenuta in maniera atroce.
Il gesto simbolico di oggi, avente l’obiettivo di ribadire il valore fondamentale del rispetto e dell’educazione alla legalità, ha visto la presenza dei rappresentanti dell’amministrazione comunale e del presidio di Libera.
“La targa dedicata a Emanuele Riboli – spiega per conto del presidio di Libera comuni medicei Marco Martini – ci ricorda che opporsi alle mafie è un preciso dovere e compito etico, culturale e politico dal quale nessuno è escluso. La lotta alla mafia non è finita e non è lontana da noi: si insinua anche nella nostra provincia, come dimostrano i 26 beni confiscati, di cui due proprio a Poggio. È un dovere di tutti noi partecipare alla lotta alla mafia, appoggiando le forze dell’ordine e i giornalisti che ogni giorno rischiano la vita per contrastare le mafie”.
“Ho perso mio fratello da 24 anni – aggiunge Piera Tramuta, sorella di Calogero, vittima di mafia – e questa targa contribuisce ad insegnare l’importanza di fare memoria dei nostri cari e di tutte le vittime di mafia. Fare memoria significa continuare la lotta contro il sistema mafioso”.
“Il luogo dove abbiamo posto la targa – commenta il sindaco Francesco Puggelli – ha un significato importante per la comunità. Qui veniamo a fare memoria dei nostri cari e facciamo sì che la loro memoria ci sia d’esempio per essere uomini, donne, cittadini migliori. Cosa possiamo fare noi ogni giorno? Diffondere la cultura della legalità, della correttezza, della trasparenza. Sta a noi quotidianamente scegliere se stare dalla parte del bene o del male. Sta a noi stare dalla parte della giustizia, a partire dal rispettare le regole e dal non girare la testa dall’altra parte quando vediamo qualcosa che dovremmo denunciare. Aggiungo che negli ultimi mesi è stato avviato un patto tra Regione ed istituzioni locali per riutilizzare i beni confiscati alla mafia sul nostro territorio: anche a Poggio abbiamo due unità immobiliari, che intendiamo destinare a fini sociali”.